Per Phobos e Deimos, le due lune di Marte, si è sempre ipotizzato che la loro origine fosse dovuta ad una “cattura” di due asteroidi da parte del pianeta rosso. Oppure, in una variante dell’ipotesi appena citata, le due lune si siano formate in seguito alla collisione tra due asteroidi nei pressi di Marte, e che ad essere catturate furono i frammenti generati da questo impatto.
Una recente teoria propone un nuovo modello basato sull’ipotesi che la collisione di un asteroide direttamente sulla superficie di Marte, abbia dato l’inizio alla formazione delle due lune.
L’immenso cratere del bacino Borealis, che con i suoi 8500 chilometri di diametro occupa il 40 per cento della superficie di Marte, potrebbe essere la prova dell’impatto con un’asteroide.
Un team del Royal Observatory of Belgium, attraverso un modello matematico, ha ipotizzato che, poche ore dopo l’impatto, intorno a Marte si sia formato un disco composto da detriti.
Nella parte più densa di questo disco si formò una grande luna che, a sua volta, attraverso la propria attrazione gravitazionale, riuscì a concentrare materiale sottraendolo dalla parte più esterna del disco.
La luna, sempre secondo lo studio degli astronomi belgi, era geologicamente instabile e, diversi milioni di anni dopo, si distrusse lasciando Phobos e Deimos come unici satelliti di Marte.