Sebbene il fossile scoperto recentemente in Groenlandia può vantare di essere quello più antico rappresentante di una forma vivente, 3,7 miliardi di anni, si parla pur sempre di “vita elementare” in quanto si tratta di uno stromatolite, cioè di una struttura formata da sedimenti prodotti da micro-organismi.
Ed è per questo che, forse, la scoperta di un nuovo fossile, questa volta di una nuova specie di pterosauro, accende molto più la fantasia che i vetusti stromatoliti.
Questo rettile volante, o per meglio quello che ne resta e cioè il fossile di una scatola cranica, è stato ritrovato in Argentina (provincia centrale di Chubut – Patagonia). La sua età viene fatta risalire in un arco di tempo stimato tra i 199 milioni di anni fa e i 175 milioni di anni (periodo Giurassico).
I paleontologi che hanno scoperto il fossile, hanno dato all’esemplare il nome di Alkaruen Koi che, nella lingua indigena Tehuelche parlata in Patagonia, significa “Antico cervello”.
La particolarità della scoperta è appunto in quella di aver ritrovato il fossile di una scatola cranica intatta. Ciò ha permesso, attraverso scansioni tomografiche, di ricostruire virtualmente l’interno del cranio e, dopo un confronto con altri fossili di pterosauri collocarlo nella giusta posizione dell’albero genealogico della specie.