La stagione balneare non è poi così lontana giudicando la temperatura odierna che, se da una parte non è ancora idonea per un bagno in mare, è sufficiente per il primo abbozzo di abbronzatura.
Cosa ci aspetterà per la prossima estate che si prevede essere, come del resto ogni anno, caldissima?
Naturalmente abbonderanno i soliti servizi dei media che inviteranno gli anziani a non uscire nelle ore più calde, magari suggerendo di rifugiarsi nei grandi magazzini dove l’aria condizionata è presente (condannandoli così ad una bronchite fuori stagione), oppure cosa sia giusto o meno mangiare con la canicola e bere tanta acqua.
Ci sarà spazio anche per la proliferazione delle meduse e del famigerato pesce scorpione .
No, su quest’ultimo (e per fortuna) le notizie rimangono circoscritte ad un unico avvistamento avuto in Sicilia l’estate scorsa.
Dicevamo per fortuna, perché il Pterois volintas (anche il nome in latino incute un certo orrore) è tra i pesci considerati più pericolosi: i suoi lunghi aculei velenosi possono provocare dolore acuto, vomito ed, in alcuni casi, la morte del soggetto colpito.
Nel 2015 il pesce scorpione arrivò nelle acque turche dal Mar Rosso, da qui si spostò in Grecia e seguendo le acque più calde, si è pensato che avrebbe passato il canale di Suez per invadere il resto del bacino del Mediterraneo.
Per alcuni l’introduzione del pesce scorpione nel Mediterraneo è stata frutto di un’azione deliberata da parte di alcuni: è la stessa storia dei lupi paracadutati nel nostro appennino (c’è chi ci crede ancora).