Potremo mai conoscere ciò che era prima dell’universo oggi conosciuto?
Ma cosa sarebbe accaduto un istante subito dopo il Big Bang?
Queste domande, ovviamente, non sono tra quelle che ci assillano nella nostra vita quotidiana, ma stimolano per lo meno un pizzico di curiosità avendo voglia di soffermare il pensiero su quello che era prima e subito dopo l’universo da noi abitato (e chissà quante altre civiltà presenti o scomparse, sparse tra le galassie).
Gli scienziati, fisici d astronomi in primis, impiegano tutta la loro vita a dare risposte che, a volte, hanno il sapore di speculazioni filosofiche più che scientifiche vere e proprie.
Come, ad esempio, l’esistenza di un protouniverso generato dall’implosione stellare di un sovrauniverso e conseguente creazione di un guscio tridimensionale intorno ad u buco nero: quel guscio sarebbe il nostro universo.
Se l’argomento vi interessa vi rimandiamo all’articolo “Il buco nero al principio del tempo” di N. Afshordi, R.Mann e Razieh Pourhasan, pubblicato sulla rivista “Le Scienze” n°556 – dicembre 2014.
Recentemente, il 2 dicembre scorso per la precisione, dalla base europea di Kourou (Guinea francese) è stato lanciato il satellite Esa Lisa Pathfinder il cui compito è quello di captare, nei suoi sei mesi di missione, le onde gravitazionali dello spazio – tempo previste dalla teoria della relatività, cioè un eco dello stesso Big bang che ha originato l’universo.
Nel podcast seguente una sintesi sulla conoscenza della fisica dell’universo è stata fornita dal professore Marco Pallavicini dell’Università di Genova (corsi di fisica generale e fisica delle astroparticelle) e presidente della Commissione di Fisica Astroparticellare.
La registrazione è avvenuta durante una conferenza, nell’ambito del ciclo di incontri dedicati al tema “L’Equilibrio” presso l’Acquario di Genova il 18 novembre 2015