Nell’anno 994 Sigerico, arcivescovo di Canterbury, nel suo viaggio di ritorno da Roma verso la sede vescovile, ebbe l’idea di descrivere l’itinerario suddividendolo in 79 tappe con informazioni utili per il viaggiatore (o pellegrino) sulle possibilità di trovare luoghi di sosta e di ristoro.
Oggi, a distanza di decine di secoli, quello stesso itinerario rappresenta uno dei percorsi storici più significativi per quanto riguarda le vie che in passato conducevano alle mete religiose del medioevo e cioè: Santiago de Compostela, Roma e Gerusalemme.
Nel medioevo il nome “ Francigena” indicava una direttrice viaria che partiva o arrivava in Francia, da considerare che allora per “Francia” s’intendeva anche parte della Germania fino al bacino renano.
Inoltre, questa stessa via, in Pianura Padana ramificandosi nei diversi valichi alpini, mutava il nome in Romea: Roma, per l’appunto, era la meta finale per i pellegrini provenienti dai territori cisalpini.
Nel box sottostante l’itinerario del percorso in Toscana dal Passo della Cisa fino ad Aulla.