Mettiamoci il becco

Esempio di figura tridimensionale di un becco di uccello. Dal sito Mark My Bird

 

Non si  tratta di  fare del  gossip , anche se il titolo  dell’articolo potrebbe ingannare, ma semplicemente il becco  è quello  degli uccelli tema di una ricerca dell’Università di  Sheffield (GB)  aperta al  contributo  di  tutti.

Partendo  dalla questione che in natura esistono più di 10 mila specie di uccelli, il team universitario  di  ricercatori, guidato  da Gavin Thomas, ha deciso  di studiare la diversificazione degli uccelli  partendo  dal  becco, organo che può dare diverse informazioni su molti  aspetti  della vita di  questi  animali, dalla loro  evoluzione fino  al loro  tipo  di nutrimento.

il problema è che una ricerca di  questo  tipo, fatta su  scala mondiale, non avrebbe le necessarie risorse finanziarie per portarla avanti.

Quindi  si  è pensato  di  scannerizzare in 3D i  becchi  di  migliaia di  esemplari di uccelli conservati  nelle raccolte di  musei  naturalistici  inglesi e  chiedere l’aiuto  di volontari  appassionati di ornitologia che, seguendo  le istruzioni  sul  sito Mark My Bird avranno il compito  di marcare il becco  nei punti  richiesti e scaricare i risultati  nella banca dati  del  sito.

Questo approccio  alla ricerca scientifica aperta a tutti, quindi anche  ai non specialisti,  è quella comunemente chiamata scienza partecipativa (citizen science): il programma dell’Università di  Sheffield, supportato  dall’European Research Council (ERC), ha avuto fino ad adesso la registrazione di più di 1.700 utenti  attivi con migliaia di marcature all’attivo.

 

 

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