I vichinghi alla scoperta dell’America

Modello di nave vichinga
Modello di nave vichinga

 

Quante sono le città che si  attribuiscono l’onore di  aver dato i natali  a Cristoforo  Colombo?

L’ultima, in ordine di  tempo, è una piccola cittadina della riviera di  ponente di  Genova: Cogoleto.

Qui, dopo accurate ricerche storiche, gli  studiosi locali sono  arrivati  alla conclusione che il grande navigatore doveva essere per forza nato lì (peccato  che a Cogoleto non vi  sia neanche uno  straccio  di museo dedicato  al loro  illustre, e presunto, concittadino).

Dunque, se dove è nato Cristoforo  Colombo è argomento di  dibattito tra studiosi votati a svelarne il (pseudo) mistero, possiamo  essere certi  che Lui sia l’unico ad aver scoperto l’America (in senso  geografico) quel  fatidico  giorno  del 12 ottobre del 1492.

Anche questo, però, è messo in discussione dal  fatto che, ben  prima di  Cristoforo  Colombo, furono  i vichinghi a raggiungere le coste del  continente americano.

Nel 1960, sulla punta settentrionale di  Terranova in Canada, l’esploratore norvegese  Helge Ingstad e sua moglie, l’archeologa Anne Stine Ingstand, scoprirono i resti  di un villaggio  vichingo risalente all’anno Mille.

Anse aux Meadows, è questo il nome del sito  archeologico, è dal 1978 Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Il  sito di  Anse aux Meadows fu però un insediamento provvisorio che ebbe solo pochi  anni  di vita: altri  indizi che stabilissero la presenza dei  vichinghi in America non si  ebbero, almeno  fino  ai  giorni  nostri.

Infatti, l’archeologa americana Sarah H.Parcak, combinando le più avanza tecnologie satellitari con la lettura delle saghe medievali nordiche, è riuscita ad individuare un secondo  sito vichingo  posto  a circa 300 miglia più a sud rispetto a Anse aux Meadows: cioè  a Point Rosee.

Questo nuovo  sito, secondo  le parole di Sarah H. Parcak, potrebbe risolvere molti  quesiti sul fatto  che furono i vichinghi i primi  europei ad esplorare il Nuovo Mondo.

C’è da considerare, però, che i  vichinghi  non hanno  lasciato  dietro  di  se resti di  tale entità da ricostruirne per certo  la loro  storia in America.

È sicuro, però, che le ricerche archeologiche andranno avanti e, quindi,  sono ipotizzabili nuove scoperte sulla vita di  questi intrepidi  navigatori  arrivati dalle lontane  terre  del nord Europa.  

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