I canali di Bologna

– Canale di Reno – Annibale Marini (1860 -1893)

 

Il dipinto di  Annibale Marini potrebbe facilmente indurre a credere che ad essere rappresentato è uno  scorcio  veneziano, invece, come appunto è il titolo del presente articolo, si  tratta di uno  dei  canali di  Bologna, il canale di  Reno, creato per collegare la città al fiume Po.

Per comprendere questa  particolare caratteristica della città di  Bologna, ricordando  che i  canali sono  ormai  scomparsi sotto  l’asfalto  delle strade cittadine, bisogna risalire a secoli  addietro  quando, partendo  dall’anno 1272, proprio nel  capoluogo  emiliano  venne edificato il primo  filatoio idraulico  del mondo per la lavorazione della seta.

A questo impianto, localizzato presso Porta Castiglione sul canale di  Savena, se ne aggiunsero ben preso  altri  che diedero  a Bologna il primato di  essere uno  dei  maggiori  centri  sericoli  mondiali.

Come per Venezia, anche i  canali  di  Bologna venivano  utilizzati come strade di  comunicazione e trasporto  delle merci: il canale del  Reno unendosi  lungo  al  suo percorso  a quello  di  Aposa, confluiva nel  Navile formandone la localizzazione dell’omonimo  porto.

Ancora prima di  esso  un altro porto  era stato  costruito sul canale di  Corticella: la sua presenza, ed il traffico  merci  diretto verso  l’Adriatico settentrionale, ingenerò una guerra con la Serenissima la quale imponeva i dazi  su  tutte le navi che percorrevano  quel tratto  di  mare partendo  da Bologna.

Per quanto possa sembrare incredibile, Venezia venne sconfitta dai bolognesi in una battaglia navale alle foci  del  Po  di  Primaro nel 1273.

Di tutta questa storia d’acqua  della città di  Bologna si  sono  perse le tracce a partire dagli  anni ’50 quando, dietro  ad una rivoluzione urbanistica, i canali  vennero a mano  a mano  interrati e di  conseguenza dimenticati.

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