Siamo imparentati con i Neanderthal?
Sembrerebbe di si: al meno secondo una ricerca presentata presso la Royal Society di Londra il 18 novembre scorso.
In essa si è parlato di come antichi genomi, quello di un Neanderthal e quello di un gruppo umano arcaico (Homo di Denisova – ritrovamento di resti fossili nei Monti Altaj, Siberia) presentavano diversi incroci: ciò dimostrerebbe che nelle discendenze delle popolazioni non africane, quindi come quelle riferibili alla Papua Nuova Guinea e Oceania, vi tra il 2 ed il 4% di corrispondenza con il DNA neandertaliano.
Ovviamente, come accade spesso in questi casi, una parte del mondo scientifico non è d’accordo con tale conclusione. Infatti, alcuni accademici, hanno ribadito che le analisi, basandosi su sequenze genomiche di bassa qualità, non possono fornire dati attendibili.
Anzi, come se fosse un colpo di scena, i nuovi studi, basati questa volta su sequenze di alta qualità, descrivono una realtà ben diversa: cioè che più di 30.000 anni fa nei Monti Altaj l’uomo di Denisova si “ibridò” con un altro essere che non aveva ne le caratteristiche proprie umane, tanto meno del Neanderthal.