Il ritrovamento di una piramide a gradoni nell’antico insediamento di Edfu, nel sud dell’Egitto, sembra aver tolto alla più famosa piramide di Cheope il primato di antichità.
Gli archeologi hanno infatti datato la loro scoperta ad un’età risalente a circa 4.600 anni fa, quindi di una ventina di anni antecedente rispetto alla “Grande Piramide di Giza”, attribuendone la costruzione al faraone Huni (III dinastia 2637 – 2613 a.C.) oppure a Snefu (IV dinastia 2613 – 2589 a.C.).
La piramide di Edfu, la cui altezza è di circa tredici metri, appartiene ad un insieme di sette strutture analoghe localizzate nel sud dell’Egitto. La caratteristica che le accomuna è quella di non aver camere funerarie interne e quindi non destinata alla sepoltura del faraone.
Gli archeologi ipotizzano che esse erano destinate ad un uso simbolico, dedicato ad affermare la supremazia reale nelle province meridionali.
Alla base della piramide sono state ritrovate alcune sepolture di neonati che, però, sono posteriori rispetto alla sua costruzione. Mentre riconducibili ad esse sono i geroglifici lì ritrovati e che rappresentano diverse figure fra cui una foglia di colore rosso e un uomo accovacciato.
Per concludere un breve cenno riferito ad Edfu: in origine fu capitale del secondo nomos (dal greco nomo = distretto) dell’Alto Egitto, ma la sua importanza, e conseguente sviluppo, è da far risalire al fatto di occupare una posizione strategica sulla via carovaniera diretta al Mar Rosso ed il porto di Berenice.
La sua notorietà è anche dovuta alla presenza del tempio dedicato ad Horus che, partendo dall’Antico Regno, è stato ricostruito più volte fino all’epoca greco – romana (57 a.C.) in cui si riprende lo stile dei canoni classici dell’architettura egizia.