Stonehenge indubbiamente è tra i siti archeologici più conosciuti al mondo che suscita curiosità e mistero.
Andando oltre a speculazioni pseudoscientifiche al limite del paranormale, l’interesse intorno al sito riguarda soprattutto nuove scoperte “validate” da studi seri.
Recentemente l’archeologo David Jacques (Università di Buckingham – Inghilterra) ha condotto uno scavo in un sito situato a 1,5 miglia da Stonehenge e cioè presso la moderna Amesbury nello Wiltshire.
La sua equipe ha riportato alla luce strumenti di selce e ossa di animali utilizzati per il sostentamento della passata comunità. Proprio da queste ossa, con il metodo del radiocarbonio, ha permesso di stabilire che quest’area, e di conseguenza anche quella di Stonehenge, era stabilmente abitata già dal 8820 a.C.
Questa datazione la rende come l’area abitata più antica dell’Inghilterra e che Stonehenge è stata costruita da nativi e non, come precedentemente si era detto, da una popolazione di migranti proveniente dall’Europa continentale.
Inoltre, sempre secondo la tesi di David Jacques, viene suggerita una prima fase della costruzione di Stonehenge basata su strutture di legno che, solo in seguito, verranno sostituite dalle colossali pietre.