L’Ispra ha posto la sua attenzione sulla presenza del pesce scorpione (Pterois miles) all’interno dell’Oasi faunistica di Vendicari in Sicilia.
Questo pesce, molto appariscente per la sua livrea, è originario delle acque tropicali, è un predatore ed il veleno contenuto nelle sue spine dorsali è altamente velenoso e, quindi, pericoloso per l’uomo.
Per nostra fortuna, la fatalità che ci porterebbe ad incontrare un pesce scorpione mentre ci bagniamo (l’estate non è poi così lontana), è decisamente prossima allo zero.
Al meno per il momento, tenendo conto dei cambiamenti climatici in atto.
Eppure, tralasciando l’ospite esotico del mare siciliano, sono diverse le specie velenose nel mondo animale.
Non bisogna pensare subito a serpenti o ragni, anche nei protozoi il Paramecio aurelia ha la capacità di liberare nell’acqua circostante la paramicina, una sostanza tossica che uccide istantaneamente gli individui di un altro ceppo, i cosiddetti parameci sensibili.
Se in questo caso l’uomo può tirare un sospiro di sollievo deve, però, fare attenzione ad altri protozoi flagellati: il Gymnodinium catenella, ad esempio, può parassitare molluschi bivalvi come le cozze che, una volta consumate, provocano un grave avvelenamento con sintomi quali atassia e paralisi respiratoria che può portare alla morte.